Un combattente palestinese è stato ucciso dall’esercito israeliano a est della città di Gaza, mentre truppe israeliane hanno effettuato incursioni in diverse parti della West Bank ed hanno arrestato circa 23 civili. Vi racconteremo queste ed altre storie, rimanete sintonizzati.
Aggiornamenti da Gaza
Martedi mattina truppe dell’esercito israeliano di stanza al confine tra Israele e la Striscia di Gaza, hanno aperto il fuoco contro combattenti della resistenza palestinese. Fonti d’informazione palestinese riferiscono di un morto e due feriti.
Le fonti aggiungono inoltre scontri a fuoco sono scoppiati tra i soldati israeliani e combattenti palestinesi nella zona situata tra una fabbrica e il cimitero di Alshuhada ad est della città di Gaza.
Il Dr. Moa’wiya Abu Hasanain, direttore del pronto soccorso dell’ospedale di Alshifa, ha confermato che Mohammad Als’eedi, di 22 anni, è stato ucciso ed un altra persona è stata ferita con colpi di arma da fuoco. Si pensa che Als’eedi sia legato alle Brigate dei martiri di Al-Aqsa, legati al movimento di Fatah.
Il Dr. Hasanain ha aggiunto che le truppe israeliane stanno ancora negando l’accesso al personale medico nella zona, e che l’uomo ferito non è ancora stato evacuato. Nel frattempo aerei militari israeliani hanno più volte sorvolato la Striscia di Gaza ieri mattina.
Aggiornamenti dalla West Bank
Le truppe dell’esercito israeliano hanno arrestato senza nessuna formale accusa circa 23 civili palestinesi da diverse parti della West Bank martedì.
Martedì mattina militari israeliani hanno effettuato incursioni su larga scala in diverse parti della città di Hebron e nei villaggi vicini, nel sud della Cisgiordania. Tredici uomini sono stati portati via durante le operazioni militari. Nel centro della città i soldati hanno effettuato perquisizioni casa per casa prima di arrestare quattro uomini.
Un’altra forza militare isrtaeliana ha invaso il villaggio di Kharssa, a sud ovest di Hebron. I soldati hanno effettuato perquisizioni a tappeto casa per casa ed hanno poi arrestato sette uomini. Fonti locali riferiscono che tra le persone arrestate ci sono Khalil Al Shahatit ed i suoi fratelli Salem e Yousif, rispettivamente di 20,31 e 23 anni.
Il villaggio di Dora vicino ad Hebron è stato attaccato dall’esercito israeliano martedi mattina. I soldati hanno perquisito la casa di Mohamed Al Rujuop e lo hanno poi arrestato senza alcuna formale accusa. Nello stesso tempo Abdullah Faraj-Allah, di 24 anni, è stato fatto prigioniero dalle truppe israeliane nella sua casa nel villaggio di Ithna a ovest di Hebron.
Nel quartiere di Jabal Al Mukaber, ad est di Gerusalemme tre uomini sono stati prelevati dai militari, e le loro case perquisite. Fra questi anche Mussa Ibidat di 26 anni, padre di tre figli. Nel frattempo, nel quartiere di Jabal Al Zaiton (il Monte degli ulivi), sempre a Gerusalemme, sono stati sequestrati altri tre uomini.
Sempre martedì, tre civili sono stati arrestati a Nablus durante un invasione, ed un altro ad Al Khader, nei pressi di Betlemme.
Gerusalemme
Continuano gli scavi a Gerusalemme est, sul ponte di Mugrabi , vicino alla Moschea di Al-Aqsa, da parte delle autorità israeliane .
Il primo ministro della Malesia, Abdullah Badawi, si è rivolto al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiedendo di intervenire nei confronti delle autorità israeliane e di fermare i lavori di fronte alla Moschea.
Badawi afferma che il comportamento della municipalità di Gerusalemme è “irresponsabile” e al più presto manderà delle lettere ai leader del mondo arabo e ai membri dell’ Organizzazione della Conferenza Islamica chiedendo loro di fare pressione su Israele affinché gli scavi abbiano fine.
Nonostante la decisione di edificare un nuovo ponte per la città vecchia sia stata ritirata per operare nuove stime, gli scavi continuano senza sosta. I media israeliani sostengono che gli scavi, iniziati martedì scorso, non hanno alcuna relazione con i lavori di costruzione, nonostante il progetto iniziale che le autorità israeliane avevano presentato fosse appunto quello di un nuovo ponte d’accesso.
La decisione della municipalità di Gerusalemme ha incendiato gli animi e generato numerose critiche tra Palestinesi, Israeliani e la comunità internazionale. Diverse organizzazioni per i Diritti umani hanno lanciato appelli per fermare gli scavi, perché questi rappresentano una provocazione aperta che compromette ogni tentativo di pace.
Diversi scontri sono avvenuti all’interno del quartiere arabo di Gerusalemme ancher a causa della ingente presenza di soldati israeliani e forze di polizia.
Conclusioni
Grazie per averci seguito dalla città occupata di Betlemme. Avete ascoltato Palestina Oggi, un servizio dell’ International Middle East Media Center, www.imemc.org, edito da Anna Rossi, Monica Bitto e Ghassan Bannoura.