and the procura (judge -magistrate type of law dude) . The raid seems to have come about following investigations into a “supposed” attack on the police compound which took place on 28th of November last year.
and the procura (judge -magistrate type of law dude) . The raid seems to have come about following investigations into a “supposed” attack on the police compound which took place on 28th of November last year.
The Digos confiscated a large(well substantial according to the Italian article below) collection of serious weapons of war including at least one bomb and a number of artillery shells. It seems that the supposed attack on the police station is now thought to have been an “accident” . The Italian journalist offers us the theory that the weapons were a collection of souvenirs which the chaps had picked up on there travels.
I thought maybe putting them by just in case those dirty no global types ever dared to return for another lesson in how south american dictators deal with peacefull protestors.
The last line sums it all up well when it states that The Procure and the digos are now at the center of a very embarrassing inquiry, but I am sure that they will do a very good job of brushing it sll under the carpet which is exactly what has happened to the inquiry into the G8 Outrages.
Falsi attentati, armi sequestrate, poliziotti indagati nelal caserma
http://italy.indymedia.org/news/2006/11/1189420.php
Corriere Mercantile
22 09 06
BLITZ DELLA DIGOS AL REPARTO MOBILE ARMI SEQUESTRATE, POLIZIOTTI INDAGATI
In un capannone del reparto mobile di Bolzaneto c'era un arsenale
clandestino: una bomba a mano, pezzi di artiglieria, munizioni.
Armi da guerra, insomma, che non rientrano certo nelle dotazioni del
reparto della ex "Celere".
A scoprirlo sono stati i poliziotti della Digos che l'altro giorno hanno
perquisito i locali della caserma e sequestrato tutto il materiale in
esecuzione del provvedimento firmato dal sostituto procuratore Francesca
Nanni della Direzione distrettuale antimafia.
Con l'accusa di detenzione illegale di armi sono stait indagati due
sottoufficiali di polizia, indicati come i "custodi" dell'arsenale ma non
direttamente dipendenti dal reparto mobile.
La vicenda, alquanto imbarazzante e sulla quale vige il massimo riserbo,
potrebbe coinvolgere altri poliziotti.
Che ci facevano armi e munizioni da guerra nei locali del Reparto Mobile?
L'interrogativo scivola tra ipotesi e tesi deifnsiva dei due sottufficiali
indagati.
L'arsenale illegale non sarebbe altro, sostengono i due poliziotti, che la
raccolta di "souvenir" bellici collezionati durante varie missioni compiute
all'estero in zone di guerra.
Tesi, pare, in un certo modo attendibile ma non sufficiente a legittimare
il possesso e la conservazione di tutto quel materiale nell'ambito di una
struttura quale e' la sede del Reparto Mobile di Bolzaneto, all'interno del
quale sorgono le palazzine degli alloggi per gli agenti, gli uffici, i
garage degli automezzi, l'armeria "ufficiale" e i depositi di carburante.
Per stabilire l'origine, la fabbricazione e le potenzialita' offensiva del
materiale sequestrato il sostituto procuratore Francesca Nanni ha ordinato
una perizia.
Ad eseguirla sara' un maresciallo dell'esercito, uno dei massimi esperti in
materia. Il sottufficiale e' gia' al lavoro e presto potrebbe depositare in
Procura le sue conclusioni.
Ma c'e' un altro aspetto che il magistrato e gli investigatori della Digos
devono ricostruire.
Da quanto tempo all'interno dei locali del Reparto Mobile di Bolzaneto
erano conservati illecitamente bombe, munizioni e pezzi di artiglieria?
Risulta poi alquanto improbabile che solo i due sottufficiali fossero a
consocenza dell'arsenale illegale.
E' piu' probabile invece che molti altri poliziotti, di vari gradi, fossero
al corrente dell'esistenza di questo "deposito" voltandosi di fatto
dall'altra parte.
E atorno a questo aspetto dell'indagine che qualcuno a Bolzaneto rischia il
coinvolgimento, piu' o meno diretto, nella vicenda.
Non e' dato di sapere su quali basi e dietro quali "stimoli" la Direzione
distrettuale antimafia e la Digos ad un certo punto abbiano deciso di
perquisire i locali "incriminati".
Si parla addirittura di una "soffiata" partita direttamente dall'interno
del reparto Mobile.
In realta' le prime indiscrezioni collegavano il blitz dell'altro giorno al
giallo del presunto attentato contro la caserma del Reparto Mobile.
L'episodio risale al 28 novembre dell'anno scorso.
Quella mattina un razzo da segnalazione colpi' la palazzina che ospitava
uan ditta di prodotti farmaceutici. situata sulla collina di Cremeno, poco
distante in linea d'aria dal deposito carburanti e dalla palazzina comando
della caserma di polizia.
Accertamenti e varie perizie stabilirono successivamente che non si era
trattato di un attentato ma di un incidente.
Il razzo, infatti, parti' direttamente dal piazzale della caserma per mano
di un agente.
Un gioco che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia.
Un gioco che pero' non ha nulla a che fare con l'arsenale scoperto da
Procura e Digos e ora al centro di un'inchiesta imbarazzante.
Andrea Ferro