Da anni i movimenti antirazzisti in Europa e in Italia lottano per la chiusura delle galere etniche: i Centri di Permanenza Temporanea istituiti dalla legge Turco-Napolitano, nel quadro di normative europee (Schengen) ispirate ad un medesimo intento contenitivo e repressivo, sono la manifestazione più intollerabile e oscena della risposta segregazionista al fenomeno dell’immigrazione. Sono lager dove uomini e donne vengono privati della libertà non per ciò che hanno commesso, ma per ciò che sono. Tutte le convenzioni internazionali sui diritti umani e sul diritto d’asilo vengono quotidianamente calpestate. Dal rogo nel CPT di Trapani nel ’99 ( che costò la vita a 6 migranti tunisini) alle deportazioni da Lampedusa in Libia nell’ottobre del 2004 e nel marzo 2005 (costate la vita ad un numero imprecisato di donne e uomini morti di stenti tra le sabbie del deserto e per le quali il precedente governo è stato condannato dal parlamento di Strasburgo) sono stati costruiti momenti di denuncia e di mobilitazione.
A Lampedusa l’emergenza immigrazione è diventata un business: si spendono fiumi di denaro pubblico per condizioni di detenzione. Oggi, anche per il clima xenofobo instaurato, assistiamo a delazioni o a vere e proprie omissioni di soccorso in mare da parte di marinerie intimorite da conseguenze legali (la Cap Anamur insegna) ed economiche.
Proponiamo di investire in politiche di accoglienza e di libera circolazione dei migranti, in alternativa a quelle securitarie, a partire da Lampedusa. Chiediamo un sistema di accoglienza che passi per la fruizione delle strutture pubbliche, in primis le Asl, piuttosto che per l’affidamento ad enti ed associazioni private che lucrano sul circuito detentivo e sulle tragedie dei migranti. Esigiamo che la piccola isola siciliana venga liberata da questa vergogna. Il “centro” deve essere chiuso e basta! Che non venga aperto sull’isola un altro centro di detenzione nell’ex-caserma. Facciamo appello alle realtà di base, all’associazionismo, alle forze politiche, ai parlamentari italiani ed europei a sottoscrivere l’appello e la mobilitazione del 9 e 10 settembre.
- per la chiusura immediata e definitiva di tutti i Centri di Permanenza Temporanea e dei Centri di identificazione, a cominciare dal centro di Lampedusa
- per l’abrogazione della legge Bossi-Fini senza che si torni alla precedente che l’ha ispirata
- per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro
- per una legge in materia di asilo politico che tuteli realmente i richiedenti asilo e i rifugiati anche con l’abbattimento delle spese legali
- per la cittadinanza di residenza e il diritto di voto per tutti i migranti
- per il rilascio e il rinnovo immediati di tutti i permessi di soggiorno, per la regolarizzazione permanente di tutti i migranti in Italia
- per fermare tutte le espulsioni e gli accordi di riammissione
Promosso da:
Arci
Attac Sicilia
Carta
CGIL Sicilia
Circolo Arci “Thomas Sankara”
Confederazione Cobas Sicilia
Csoa Ask 191
Emergency
Il Manifesto
Laboratorio Zeta
Laici Comboniani
Network Antagonista Siciliano
Osservatorio Migranti Agrigento
Rete Antirazzista Siciliana